“Capomastro” Veneto IGT Rosso

Alcool: 12,5% vol.

Area di produzione: Regione Veneto. Colline moreniche della riva orientale del Lago di Garda.

Uve: Prodotto da vendemmia tardiva (2-3 settimane rispetto all’usuale periodo di raccolta) di uve rosse Corvina (50%) e Rebo (50%) – sistema di coltivazione a spalliera e potatura a guyot.

Composizione del suolo: Terreni argillosi di origine morenica.

Sistema di vinificazione: Pigiatura soffice, fermentazione in rosso per 8-9 giorni a temperatura controllata (22-24°C.), conservazione in serbatoi inox termocondizionati, imbottigliamento a freddo in linea sterile.

Descrizione organolettica: Vino fruttato e di importante struttura, dal colore intenso e sapore secco, corposo ed armonico.

Colore: Rosso intenso.

Profumo: Fruttato, vinoso, esaltante, tipico ed intenso.

Sapore: Secco, di grande struttura ed armonico.

Temperatura di servizio: Da servire alla temperatura di 17-18°C.

Conservazione: Si presta ad un moderato invecchiamento (2-3 anni). Conservare in luogo fresco, asciutto e buio.

Suggerimenti gastronomici: Accompagna egregiamente primi piatti saporiti, carni e formaggi.

Acidità totale:5.50 g/l
Zucchero:9.00 g/l
SO2 totale:90 mg/l
SO2 libera:27 mg/l
Estratto secco netto:26.0 g/l
Acidità volatile:0.30 g/l
Il 4 Agosto 2002 è una data che molti qui da noi sul lago di Garda purtroppo ricordano. Ci fu una delle più forti grandinate della storia recente e i danni furono enormi e non solo in agricoltura. Il 2002 era per noi l’anno in cui (nel mese di aprile 2002 ) furono piantati nuovi vigneti di Rebo e Corvina in una parte del nostro vigneto La Prà a Cavaion Veronese e che sarebbero dovuti essere destinati alla produzione di uva per il nostro vino “Massimo”.  La grandine distrusse quasi tutto, le giovani piantine subirono danni cosi gravi che il nostro titolare ed enologo Giancarlo Massimo Lenotti voleva espiantare tutto per ricominciare l’anno successivo. Il nostro vignaiolo Gianni, che lavora con noi da oltre 30 anni e che organizza il nostro lavoro nei vigneti (il responsabile di un gruppo di lavoratori è detto “Capomastro”), vide però in quelle malconce piantine una speranza; era infatti convinto che sarebbe riuscito a salvarle e ridare loro vigore. Decise quindi di fare una scommessa con Giancarlo e ci provò. Con l’aiuto di tutti i nostri lavoratori dei vigneti e dopo 4 anni di duro lavoro, la sua intuizione ottenne i risultati sperati. Non solo le vigne crebbero rigogliose ma, avendo superato particolari difficoltà, crebbero con particolarità uniche e diverse da quelle per le quali erano state pensate e hanno offerto al nostro enologo la possibilità di creare con la loro uva un vino nuovo: il “Capomastro”. Così chiamato proprio per ricordare questo episodio e rendere omaggio alla passione e alla tenacia del nostro “Gianni” che tuttora lavora con noi. Questa storia è molto brevemente riassunta anche sulla retro etichetta originale del vino.