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Nel 1855 nasce Alessandro Lenotti, alto magistrato e proprietario terriero, dedica la sua vita al suo lavoro e alla sua più grande passione: il vino. Sarà la prima generazione della famiglia a dedicarsi alla viticoltura.
Alessandro Lenotti fa costruire Villa i Broi, sceglie le colline di Bardolino per la posizione panoramica e la centralità rispetto alle numerose cascine con relative campagne coltivate a vite.
Costruisce nel piano inferiore la cantina storica, considerata all'avanguardia per quei tempi, con una capacità di 150 quintali.
Alessandro ha tre figli:
Emilio, nasce nel 1890, durante la Resistenza, si distingue per il suo impegno civile, venendo nominato reggente di Bardolino dopo la cacciata dei fascisti.
Ermenegildo, nato nel 1892, per sfuggire alla Prima Guerra Mondiale, emigra in Sud America nel 1915 da dove fa ritorno nel 1935 per coltivare la passione che lo accomuna al padre, il vino.
Francesco, nasce nel 1895, le sue idee politiche, spesso in contrasto con il regime fascista, lo conducono alla prigionia e, infine, alla tragica morte nel campo di concentramento di Mauthausen. La sua figura è oggi ricordata con grande affetto e rispetto a Bardolino, dove il lungolago porta il suo nome.
In onore di questi tre uomini straordinari, la famiglia Lenotti ha scelto come simbolo tre lupi, a rappresentare la forza, la lealtà e l'indomito spirito di questi tre fratelli.
Nonostante la Famiglia Lenotti produca vino da ben prima, il 1906 viene scelto come anno di fondazione in quanto vi è il primo documento che lo certifica. Infatti, come risulta dalla “Carta Enologica della provincia di Verona – Guida alle principali cantine” pubblicata in occasione dell’Expo Milano 1906, figura il nome della famiglia LENOTTI nella produzione del vino Bardolino.
Dopo 19 anni torna dal sud America nel 1934. Essendo perito chimico, e conoscendo molto bene il mondo del vino, grazie agli insegnamenti del padre, comincia commercializzando prodotti enologici ma ben presto decide di aprire la propria azienda agricola. Da Villa i Broi si trasferisce vicino al paese, nell'attuale sede di Cantine Lenotti e comincia a vinificare uve di proprietà dei vigneti della famiglia. Il vino viene venduto prevalentemente sfuso e in damigiane.
Il 22 Novembre 1943 dal matrimonio con Amelia Baietta nasce Giancarlo.
Fin dalla tenera età mostra spiccato interesse per il lavoro del padre, viaggia spesso con lui per acquistare e vendere i prodotti enologici e successivamente lo aiuta nei processi di vinificazione in cantina. Spinto da una vera e propria vocazione decide di intraprendere gli studi da perito agrario presso la prestigiosa scuola di Conegliano. Finisce gli studi nel 1964 con ottimi voti e fino al 1969 lavora presso una cantina di Sona per fare esperienza.
Giancarlo, grazie ai suoi studi e alla sua esperienza, porta in azienda concetti produttivi rivoluzionari per quei periodi. Con la volontà di commercializzare direttamente il proprio vino in bottiglia e avendo l’obiettivo primario di fornire ai clienti prodotti di alta qualità a prezzi concorrenziali, nel 1969 iniziano le prime prove e attività di imbottigliamento e contestualmente iniziano i primi lavori di ampliamento e adattamento dell'azienda.
Esce la prima linea imbottigliata ed etichettata Lenotti, con i grandi classici della zona (Bardolino DOC Classico, Chiaretto di Bardolino DOC Classico, Soave DOC Classico, Valpolicella DOC Classico, Recioto della Valpolicella DOCG Classico, Amarone della Valpolicella DOCG Classico) l'annata è la 1971 ad eccezione dell'Amarone, vendemmiato e vinificato nel 1969.
L'idea di Giancarlo di commercializzazione diretta in bottiglia si rivela vincente, la produzione aumenta. C'è bisogno di più spazio.
Claudio Lenotti appena diplomato, durante gli studi universitari, comincia a lavorare in cantina e presto, a fianco del padre Giancarlo, enologo e responsabile produzione e impianti e la madre Marina, responsabile vendite Italia, diventa responsabile vendite estero. Dagli anni successivi al suo ingresso fino ad oggi più del 90% della produzione verrà venduta all’estero.
Le strutture produttive aziendali hanno subito nel tempo numerosi interventi di ampliamento (1969-1980-1988-1991-1996-2004/2005-2015), il più importante nel 2005 porta alla ristrutturazione completa con rinnovo totale della cantina di vinificazione, della barricaia, dell’impianto di imbottigliamento e la realizzazione di un impianto di pannelli solari in grado di garantire la produzione autonoma di acqua calda e per riscaldamento senza consumo di energia.
Nel 2015 è stata costruita la nuova area di magazzino vini a temperatura controllata e su tutti i tetti aziendali è stato installato un impianto fotovoltaico in grado di garantire l’autonomia energetica della cantina.
La cantina ha una capacità di circa 30.000 ettolitri, costituita da 150 serbatoi di acciaio inox (materiale in grado di garantire al massimo pulizia e sterilità), 40 botti in legno di rovere da 25 ettolitri e più di 1.000 barriques da 300 e 500 litri, utilizzate esclusivamente per l’invecchiamento e l’affinamento dei vini rossi “Amarone DOCG Classico“, “Di Carlo“, “Ripasso Valpolicella DOC Classico Superiore“, “Cabernet Sauvignon IGT Veneto“, e per le nostre famose specialità “Massimo“, “Le Olle“, “Decus Ripasso” e “Rosso Passo Collezione in Botte“.
L’azienda dispone di un Sistema di gestione della qualità certificato secondo la norma “UNI EN ISO 9001:2015″.